Intervista SEO a Raffaele Zanfardino, addetto SEO e web marketing della web agency Netminds.
Raccontaci il tuo percorso formativo come SEO.
In realtà è iniziato un po’ tutto per caso. Seguii un corso di Social Media nel 2013 (sono un neofita, insomma! ) e all’interno c’era un’infarinatura SEO. Da lì la materia mi ha appassionato ed ho cominciato ad approfondirla anche perché mi ero sempre chiesto quali fossero i criteri secondo cui alcuni siti erano in una posizione migliore rispetto ad altri, che reputavo migliori.
Lavori per la Netminds, una web agency di Napoli. Le aziende del Mezzogiorno credono nelle attività di web marketing ?
A me non piace generalizzare. Diciamo che, a fronte di alcune che investono e ci credono davvero nel web marketing, ci sono altre che vogliono risparmiare ma pretendono risultati straordinari. Sembra quasi che facciano web marketing per moda, giusto perché bisogna farlo. E, secondo me, queste aziende, se non dovessero decidere di darsi una mossa, potrebbero veder ridurre sensibilmente il proprio fatturato. Il problema è, secondo me, riuscire a far capire che i risultati non sono immediati. Bisogna avere pazienza: parola che non tutti i clienti conoscono. Dispiace dirlo: ma spesso il Sud Italia, su queste cose, arriva in colpevole ritardo, a parte qualche caso sporadico.
Come giudichi l’ultimo aggiornamento Google Penguin 3.0 ?
Finché si combatte la link building “comprata”, mi va bene. Ma mi piacerebbe un sistema che riuscisse a capire davvero i contenuti di qualità ed eliminasse completamente la link building “falsa”. Forse è utopia, però…
Quale strategia ritieni più produttiva in termini di posizionamento?
Al di là di tante chiacchiere e seminari, secondo me non si può prescindere dai contenuti di qualità. Sui contenuti di qualità, però, c’è un problema: spesso devono essere necessariamente lunghi e l’utente, non di rado, scarta a priori i contenuti lunghi. Quindi si rischia in questo modo di avere contenuti ben posizionati ma che non vengono letti (anche se poi spesso dipende dal settore di cui ti occupi). Oltre ai contenuti, ovviamente, non bisogna avere un sito lento e non compiere errori grossolani per quanto riguarda il codice.
Piccola aggiunta: ho letto la tua intervista ad Andrea Camolese e c’è un passo che sottoscrivo, “Una sola persona non può più fare tutto”.
Quali sono i guru che segui con costanza per essere sempre aggiornato sulle novità del settore ?
Parlare a 26 anni di “guru” mi sembra un po’ esagerato. Diciamo che ci sono persone che seguo con molta attenzione, fra cui Giorgio Taverniti, che (giuro!) da quando lo seguo non ha sbagliato una sola volta. Oltre a ciò, pur non conoscendolo di persona, si è sempre dimostrato una persona corretta, libera (questo è un fattore spesso sottovalutato!), disponibile e molto competente.
Ogni volta che l’ho contattato, mi ha sempre risposto in maniera educata ed esauriente. E, dulcis in fundo, cita sempre le fonti di tutte le notizie che trova a riprova della sua immane correttezza.
P.S. Non è una risposta “sponsorizzata” ma davvero sono sincero in queste parole che Giorgio Taverniti merita tutte.
Facebook, Twitter, LinkedIn e Google +. Quale social utilizzi con più frequenza e come differenzi le strategie da un canale all’altro ?
Io sono “malato” di Facebook, nel senso che ne sono assolutamente dipendente. Non per scrivere “bimbominkiate”, ovviamente, ma nel senso che mi piace analizzare ciò che succede sul social network. Se eliminassero Facebook, vivrei seri giorni di disorientamento (no, non scherzo! ). Di Twitter ne faccio soprattutto un uso aziendale così come per Linkedin e GooglePlus.
Qual è il tool che non potresti mai abbandonare ?
Sicuramente Screaming Frog e PageSpeed Insights di Google. Anche se poi, spesso, dipende dal tipo di cliente. In ogni caso, questi due li utilizzo sempre.
Quale testo consigli ai giovani che si avvicinano alla SEO ?
Beh, parlavo prima di Giorgio Taverniti: il suo “SEO Power”, nonostante sia datato 2013, mi sembra un buon libro da cui cominciare per approfondire questa tematica.
Un ottima panoramica sulla questione .anche io trovo Giorgio taverniti molto bravo